Avviare un’attività di vendita su Amazon comporta tanti vantaggi, ma bisogna seguire anche delle norme per essere in regola con il fisco: vediamo quali tasse si devono pagare su Amazon FBA.
In questa breve guida vedremo di illustrare le definizioni e le regole che dobbiamo seguire per pagare le tasse.
Alcune definizioni: cos’è l’ecommerce
Innanzitutto cerchiamo di capire che cos’è: l’ecommerce è sostanzialmente l’attività commerciale che viene svolta utilizzando il canale telematico di internet
Quando si parla di attività commerciale esiste una definizione ben precisa: si qualifica quale attività commerciale, la commercializzazione di beni e servizi, la distribuzione di prodotti digitali e le operazioni finanziarie e di borsa effettuate attraverso internet.
Una cosa da su cui voglio puntare l’attenzione sono i concetti di vendita online, affiliates market, google adsense, pay per click, vendita di infoprodotti e vendita di video corsi.
Questo tipo di attività sono da considerarsi a tutti gli effetti attività commerciali ed essendo quindi attività commerciali sono soggette alla disciplina che andremo ad esaminare in questa guida.
Quando parliamo di ecommerce, quindi di commercio attraverso il canale internet, esistono due forme principali: ecommerce indiretto e diretto.
Corso fiscalità per professionisti digitali
Impara come acquisire e gestire i clienti che svolgono le professioni digitali ( digital marketer, affiliate marketer, Amazon FBA, ecommerce ).
Ecommerce indiretto
La prima è l’ecommerce indiretto, che si configura ad esempio nel caso di Amazon fba oppure di ebay, etsy etc…
In questi casi il commercio ha come oggetto beni materiali fisici, quindi c’è una piattaforma online dove il cliente prende le informazioni sulle caratteristiche del prodotto, le modalità di consegna, il prezzo ed ordinerà sempre da questa piattaforma online per poi veder consegnarsi fisicamente il prodotto al proprio indirizzo.
Quindi abbiamo il perfezionamento del contratto online, mentre la consegna avverrà in maniera fisica.
Ecommerce diretto
L’ecommerce diretto invece ha ad oggetto beni immateriali, quindi tutta la transazione commerciale dalla conclusione del contratto fino a distribuzione del prodotto digitale è telematica edi avviene attraverso internet.
Il caso del dropshipping
Un caso particolare è quello del dropshipping.
Il dropshipping consiste nella possibilità di vendere i propri prodotti online senza avere un magazzino fisico.
Il non avere un magazzino fisico comporta di per sé dei vantaggi, sia in termini giuridici (si pensi a tutte le varie comunicazioni relative al magazzino, le destinazioni d’uso etc.) sia anche dal punto di vista fiscale, in quanto sostanzialmente non c’è il problema dell’invenduto.
Quindi in questo caso il venditore online si avvicinerà più alla qualifica giuridica del procacciatore d’affari, ma ovviamente ogni caso va visto singolarmente.
Obblighi ed adempimenti
Cerchiamo di di capire quali sono gli adempimenti da porre in essere per avviare un’attività di commerce e quali sono gli obblighi giuridici ai quali attenersi per essere in regola e non incorrere in sanzioni nell’esercizio del business online.
Innanzitutto chiariamo che sia nel caso di ecommerce diretto che indiretto, si necessita l’iscrizione in camera di commercio e l’apertura della partita iva.
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Sfatiamo definitivamente il mito dei 5.000 euro.
Non è vero che non è obbligatorio aprire partita iva se non superiamo i 5 mila euro: non è obbligatorio aprire partite iva fino a 5.000 euro solo nel caso di prestazioni occasionali.
Nel momento in cui ho in vendita dei prodotti online, questi sono in vendita 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Per cui è un’attività professionale, un’attività commerciale non occasionale.
Quindi anche se vendo un solo euro di prodotti, ma ho tutto il mio catalogo online, siamo in presenza di un’attività stabile e quindi si necessita l’iscrizione in camera di commercio e l’apertura della partita iva.
In seguito all’iscrizione in camera di commercio e all’apertura della partita iva, sarà necessario scegliere il codice ateco che identifica l’attività professionale e la presentazione della SCIA.
Segnaliamo inoltre che sebbene esistano codici che qualificano e quantificano tanti prodotti, quindi senza prevalenza di alcuno, sarà però necessario indicarli, perché nella SCIA bisognerà appunto indicare quelli che sono oggetto della mia attività in maniera proprio termini descrittivi (indicare quindi se oggettistica per la casa, abbigliamento…).
Costi fiscali e previdenziali
Vediamo quali sono i costi fiscali e previdenziali a cui andrà incontro con un’attività di commercio elettronico su Amazon FBA.
In Italia in questo momento abbiamo un regime fiscale che è molto conveniente, il regime forfettario.
Il regime forfettario e il regime forfettario per le nuove attività che ha ancora una sottocategoria, con ancora più vantaggi, si presta alla grande per partire con Amazon FBA o la vendita online, nuove professioni come youtuber, social media manager etc…
Ovviamente insieme ai vantaggi ci sono anche dei limiti ben precisi e dei requisiti di accesso.
Per quanto riguarda il forfettario, c’è una guida che chiarisce tutti gli aspetti complessivi con i costi, imposte indirette (iva) e dirette (imposte sul reddito).
Oltre alle imposte, un costo importante nella gestione della quotidianità della partita iva è rivestito anche dai contributi previdenziali e quindi dal pagamento dell’inps, che si misura in contributi fissi e contributi variabili.
Sono previste delle esenzioni per i lavoratori dipendenti ci sono altre tipologie di esenzioni, quindi a differenza della gestione commercianti e artigiani ci sono molti aspetti che vanno affrontati singolarmente a seconda del caso specifico.
Ricapitolando, dal punto di vista fiscale, laddove non si opti per il regime forfettario, e quindi solo nel regime ordinario, dovremo stare attenti alla disciplina iva, alle imposte sui redditi e ai contributi previdenziali.
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La disciplina dell’IVA
La disciplina IVA nel regime ordinario (nel forfettario non si applica) è costituita da tre elementi e tre caratteristiche fondamentali:
- il paese del fornitore
- il paese del cliente
- la tipologia di cliente
Che cosa si intende per tipologia di cliente? è un consumatore finale oppure a sua volta è un btob (business to business), quindi a sua volta è un titolare di partita iva.
Una volta che abbiamo identificato questi tre elementi, potremmo distinguere tra:
- operazioni interne, quindi operazioni fatte in italia tra cliente fornitore italiano e cliente consumatore, ovvero cliente professionale;
- le operazioni intracomunitarie, quelle che intercorrono all’interno dell’area economica europea;
- le operazioni extracomunitarie soprattutto il punto 2.3 la qualifica del cliente e fondamentale
Quindi a seconda della tipologia del cliente e del tipo di operazione, ci sarà una disciplina iva differente.
Una novità dal punto di vista fiscale è costituita dal sistema di tassazione iva che è opzionale, ossia non si è soggetti a questo almeno che non venga volontariamente scelto. È un’opzione per chi effettua il commercio elettronico, quindi adatto al nostro caso di venditori su Amazon: il regime moss minimo a step shop mosse regime iva mosse esclusivamente per chi esercita commercio elettronico che semplifica un po le cose perché sostanzialmente far sì che l’iva si versi nel paese di residenza sia in presenza di btob sia in presenza di btoc (business to consumer).
Per aderire al regime di moss esiste un portale al quale bisogna iscrivere la nostra azienda.
Imposte sul reddito ed INPS
Una volta esaminata la disciplina IVA, dovremmo andare a capire come funzionano le imposte sul reddito e le contribuzioni per determinare quelli che sono i costi di gestione e mantenimento della azienda online.
Per quanto riguarda però le imposte sul reddito e l’inps, questi hanno molte variabili e molti elementi differenzianti, che prevedono talvolta anche anche delle esenzioni e quindi per andare a determinare quello che sono i costi delle imposte dirette e dell’INPS è necessario concretizzare sostanzialmente la tua posizione, quindi con tutti gli elementi correlati, come la presenza di altri redditi, se ci sono altri impieghi, se hai scelto la ditta individuale piuttosto che la società, per andare a determinare con precisione i costi appunto che ne derivano.